sabato 27 marzo 2010

Buone Notizie

Prigionieri di coscienza (1)

Israele / Territori occupati palestinesi - Il 12 gennaio 2010 è stato rilasciato senza alcuna accusa Jamal Juma', coordinatore della campagna “Fermiamo il muro”. Juma' era stato arrestato il 16 dicembre 2009 e da allora non era stata notificata alcuna accusa né a lui né al suo avvocato, sulla base delle leggi militari che autorizzano la detenzione senza accusa né processo a scopo d’interrogatorio fino a 90 giorni. Amnesty International aveva chiesto il suo rilascio immediato e incondizionato.

Campagna "Io pretendo dignità"

Brasile - All'inizio del gennaio 2010, le autorità dello stato di San Paolo hanno deciso di restituire l'insediamento di Olga Benario a 800 famiglie, che ne erano state illegalmente e violentemente espropriate nell'agosto 2009. In più, le famiglie potranno insediarsi anche su una parte degli adiacenti terreni di Capao Redondo. Amnesty International aveva seguito la vicenda attraverso un'azione urgente.

Pena di morte

Mongolia - Il 14 gennaio 2010 il governo ha ufficialmente proclamato una moratoria sulle esecuzioni capitali.

Prigionieri di coscienza (2)

Tunisia - A seguito di un'azione urgente di Amnesty International, il 20 gennaio 2010 Walid Romdhani è stato rilasciato dopo aver trascorso quasi 48 ore in isolamento nelle mani dei servizi di sicurezza. L'arresto era probabilmente legato alle denunce fatte, anche agli organismi internazionali per i diritti umani, sulle torture subite in carcere dal fratello Ramzi.

Pena di morte (2)

Arabia Saudita - Il 22 gennaio 2010 il Consiglio della Shura ha approvato un emendamento al codice penale in base al quale sarà più difficile emettere una condanna a morte. La sentenza infatti dovrà essere approvata all'unanimità da tutti i giudici del caso. Inoltre, le sentenze emesse dalle corti di primo grado dovranno essere ratificate dalla Corte suprema.

Prigionieri di coscienza (3)

Repubblica popolare cinese - Zhao Shying, scrittore conosciuto anche con lo pseudonimo di Zhao Dagong, è stato rilasciato il 25 gennaio 2010, anche se continua a essere sottoposto a sorveglianza. Intellettuale e firmatario di Charta 08, il documento che chiede riforme legislative e politiche, Zhao era stato arrestato l'11 gennaio e trattenuto in stato di fermo in un ostello di stato, interrogato continuamente e privato di cibo, acqua e sonno. Amnesty International aveva lanciato un'azione urgente in suo favore.

Prigionieri di coscienza (4)

Ucraina / Bielorussia - Il 2 febbraio 2010 Igor Koktysh, musicista e attivista per i diritti umani della Bielorussia, è stato rilasciato dopo due anni e mezzo di detenzione preventiva trascorsi nella prigione di Simferopol, in Ucraina. Durante tutto questo periodo Amnesty International aveva sollecitato le autorità ucraine a non estradarlo verso la Bielorussia e a rilasciarlo senza condizioni. Anche la Corte europea dei diritti umani, il 10 dicembre 2009, si era pronunciata in questo senso.

Campagna "Io pretendo dignità" (2)

Burkina Faso - Il 12 febbraio 2010, nel corso di un incontro col Segretario generale ad interim di Amnesty International, Claudio Cordone, il presidente Blaise Compaoré si è impegnato a rimuovere tutte le barriere di natura economica che ostacolano l'accesso delle donne burkinabé alle cure ostetriche di emergenza e ai servizi di pianificazione familiare. Amnesty International aveva sollecitato tali misure in occasione del lancio, il 27 gennaio, di un rapporto sulla mortalità materna nel paese africano.

Prigionieri di coscienza (5)

Kuwait - Muhammad 'Abd al-Qader al-Jasem, giornalista, è stato rilasciato il 4 dicembre 2009, anche a seguito di un'azione urgente di Amnesty International. Era stato arrestato il 22 novembre per aver espresso critiche, nel corso di un incontro privato, nei confronti del primo ministro, lo sceicco Nasser al Sabah.

Prigionieri di coscienza (6)

Myanmar - Il 13 febbraio 2010 è stato rilasciato Tin Oo, prigioniero di coscienza adottato da Amnesty International, cofondatore della Lega nazionale per la democrazia insieme al Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Tin Oo, 82 anni, aveva trascorso gli ultimi sette anni in detenzione.

Diritti economici, sociali e culturali

Zimbabwe - A seguito di una prolungata azione urgente di Amnesty International e di un incontro avuto con le autorità municipali di Harare, queste ultime hanno comunicato il 30 gennaio 2010 di aver ufficialmente fermato il progetto di sgombero forzato di migliaia di persone dal centro della capitale. Il progetto era stato lanciato nel luglio 2009 per eliminare "insediamenti illegali ed esercizi commerciali abusi, ripristinando in tal modo l'ordine". Nella lettera inviata ad Amnesty International, il sindaco di Harare ha scritto: "A seguito delle preoccupazioni espresse da più parti, compresi i vostri iscritti, il progetto è sottoposto a riesame (...) Nel caso degli insediamenti informali, nessuno sforzo verrà rispiarmiato per trovare alloggi alternativi prima che le persone coinvolte siano allontanate e per fare tutto ciò nel modo più umano possibile".

Prigionieri di coscienza (7)

Iran - Sara e Leyla Tavassoli, figlie di Mohammad Tavassoli, leader di una formazione denominata Movimento per la libertà, sono state rilasciate rispettivamente il 23 e 24 febbraio 2010. Erano state arrestate alla fine del 2009, all'indomani delle celebrazioni religiose dell'Ashura, quando l'opposizione iraniana era scesa in piazza.

Prigionieri di coscienza (8)

Iran - Mohammad Naeimpour, un attivista dell'opposizione, è stato rilasciato il 24 febbraio 2010. Era stato arrestato il 17 gennaio. Naeimpour aveva già trascorso periodi di carcere e di tortura negli anni Ottanta, sempre a causa delle sue attività politiche.

Prigionieri di coscienza (9)

Iran - Mahfarid Mansourian, un'attivista per l'ambiente e interprete, è stata rilasciata il 21 febbraio 2010. Era stata arrestata nella notte tra il 7 e l'8 febbraio, senza alcuna accusa formale. Amnesty International aveva immediatamente lanciato un'azione urgente in suo favore.

Rilasci

Sudan - Il 24 febbraio 2010, 57 persone sospettate di far parte del Movimento per la giustizia e l'eguaglianza, un gruppo armato di opposizione del Darfur, sono state rimesse in libertà in applicazione di un accordo per il cessate il fuoco. Alcune di queste persone erano state condannate a morte.

Prigionieri di coscienza (10)

Iran - Abdollah Sadoughi, giornalista sportivo, è stato rilasciato l'11 marzo 2010 dopo aver trascorso sette settimane in carcere senza ricevere un'incriminazione formale. Era stato arrestato il 18 gennaio con le accuse di "atti contro la sicurezza nazionale e "sostegno al pan-turchismo", per aver pubblicato un poster del Traktor Sazi (la squadra di calcio di Tabriz, diventata uno dei simboli della minoranza azera), sul quale era riportato lo slogan "Tutto l'Azerbaigian è fiero di voi!". Alla fine di febbraio aveva avviato uno sciopero della fame. Amnesty International lo aveva adottato come prigioniero di coscienza.

Prigionieri di coscienza (11)

Egitto - Ahmed Mostafa, il primo blogger ad aver rischiato un processo di fronte a una corte marziale e una condanna fino al 9 anni e mezzo di carcere, è stato rilasciato il 6 marzo 2010. Era stato arrestato il 17 febbraio e accusato di aver diffuso on line segreti militari, aver pubblicato false informazioni sulle forze armate e aver offeso gli ufficiali preposti al reclutamento nell'accademia militare. Queste accuse erano derivate da un post che Mostafa aveva pubblicato sul suo blog "Che ti è successo, mia nazione?" nel quale aveva denunciato il nepotismo esistente all'interno dell'Esercito. Subito dopo l'arresto, Amnesty International aveva adottato Mostafa come prigioniero di coscienza.

Prigionieri di coscienza (12)

Iran - Behrang Tonekaboni, giornalista musicale, sua madre Lily Farhadpour e il suo collega Kayvan Farzin sono stati rimessi in libertà tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo 2010. Tonekaboni, direttore del periodico "Farhang va Ahang", e Farzin, critico musicale della stessa rivista, erano stati arrestati il 5 gennaio senza accusa formale. La madre di Tonekaboni, che fa parte dell'organizzazione non governativa "Madri per la pace", era stata arrestata il 20 gennaio. Amnesty International aveva lanciato un'azione urgente chiedendo la scarcerazione dei tre prigionieri di coscienza.

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