martedì 20 maggio 2008

Buone Notizie

Campagna "Più diritti più sicurezza"

Stati Uniti d'America - Il 1° maggio 2008 le autorità statunitensi hanno rilasciato nove detenuti di Guantanamo: i sudanesi Sami al-Hajj, Yacoub al-Amir e Walid Ali; il marocchino Said Bouajaadia e cinque afgani di cui non sono ancora note le generalità. Sami al-Hajj, giornalista di al-Jazeera, era stato arrestato in Pakistan il 15 dicembre 2001 insieme alla sua troupe; dopo un periodo di detenzione nelle mani delle forze Usa in Afghanistan, il 13 giugno 2002 era stato trasferito a Guantanamo, dove ha trascorso poco meno di sei anni senza mai essere accusato di alcun reato. La Sezione Italiana di Amnesty International aveva preso parte a una mobilitazione speciale per il suo rilascio.

Rilasci (1)

Messico - David Venegas, attivista dell'Assemblea popolare di Oaxaca (Appo), è stato rilasciato il 5 marzo 2008 dopo aver trascorso 11 mesi in carcere. Era stato arrestato ad Oaxaca il 13 aprile 2007, nel corso delle manifestazioni che chiedevano le dimissioni del governatore locale. Arrestato senza mandato, sulla base di accuse probabilmente fabbricate, Venegas ha denunciato di aver subito torture nel corso della detenzione. Per questa ragione, Amnesty International aveva lanciato un'azione urgente in suo favore.

Tortura

Turchia - L'11 aprile 2008, a seguito di un'azione urgente di Amnesty International, la polizia di Hakkari ha rilasciato Cuneyt Ertus, un ragazzo di 15 anni arrestato il 22 marzo durante le celebrazioni del Newroz, il capodanno curdo. Le immagini televisive avevano mostrato agenti di polizia accanirsi contro Ertus, già arrestato e inerme. Su sollecitazione di Amnesty International, le autorità hanno anche disposto il ricovero ospedaliero del ragazzo.

Pena di morte

Iran - Grazie alle pressioni dell'Unione europea e di Amnesty International, che aveva diramato un'azione urgente, il 7 maggio 2008 le autorità giudiziarie hanno sospeso l'esecuzione di Behnoud Shojaee, condannato a morte quando era ancora minorenne per aver ucciso un coetaneo nel corso di una rissa. La famiglia di Shojaee e quella della vittima stanno cercando ora di raggiungere un accordo per un risarcimento che possa dar luogo all'annullamento definitivo della condanna.

Difensori dei diritti umani

Messico - A seguito di un'azione urgente di Amnesty International, nel mese di aprile 2008 sono cessate le minacce di morte nei confronti dell'avvocato Isaac Torres Carmona, esponente della Lega messicana per la difesa dei diritti umani. Le intimidazioni contro di lui erano iniziate nell'aprile 2007, nel contesto della crescente tensione e delle manifestazioni organizzate nello stato messicano di Oaxaca per chiedere le dimissioni del governatore.

Rilasci (2)

Guinea Equatoriale - Brigida Asongsua Elo è stata rilasciata senza alcuna accusa il 25 aprile 2008, dopo oltre quattro mesi di detenzione trascorsi, in condizioni estremamente dure, in una cella della stazione centrale di polizia della capitale Malabo, sovraffollata e priva di esercizi igienici. Era stata arrestata il 16 dicembre 2007. Il giorno prima era andata a trovare in carcere suo marito, il prigioniero di coscienza Guillermo Ela Nguema, condannato nel 2002 a 20 anni di carcere con l'accusa di aver tentato un colpo di Stato. nAmnesty International aveva lanciato un'azione urgente per tutelare l'incolumità di Brigida Asongsua Elo, chiedendo inoltre che la donna fosse incriminata per un reato di accertata natura penale oppure immediatamente rilasciata.

Diritti economici, sociali e culturali

Cambogia - Otto abitanti del villaggio Mittapheap 4, un sobborgo della città di Sihanoukville, sono stati rilasciati alla fine di aprile 2008 dopo che la Corte d'appello, sollecitata da Amnesty International, aveva rifiutato di emettere una condanna più pesante nei loro confronti. Le otto persone, insieme a un'altra condannata in contumacia, erano state processate nel luglio 2007 per avere, secondo l'accusa, partecipato alle violenze che ebbero luogo durante lo sgombero forzato e la distruzione delle loro case e proprietà, avvenuto il 20 aprile dello stesso anno. Nonostante la mancanza di prove, sette imputati erano stati condannati a 75 giorni di carcere e gli altri due a otto mesi. L'accusa aveva fatto appello contro la condanna e gli otto uomini erano rimasti in prigione, in attesa della sentenza d'appello, nonostante fossero scaduti i termini della carcerazione.

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